Nostalgia canaglia o semplicemente voglia di rivalsa verso il Winner Taco rispolverato dalla Algida in questi giorni, il nostro Archeologo di oggi è dedicato a un prodotto che per molti apparterrà al panorama vintage anni ottanta: il gustosissimo Sprint Plasmon, l’alter ego del più fortunato Nesquik Nestlè.
La colazione dei bambini italiani negli anni ottanta è stata segnata da un singolare dualismo: Sprint o Nesquik?
Lo Sprint della Plasmon, era cacao in polvere, disponibile anche al gusto caffè, evoluzione dell’Ergo Sprint anni settanta che per scelte di marketing e packaging non portava ancora quelle rotondità che, a prodotto consumato, invitavano ad usare la scatola come base per costruire futuristiche macchinine e astronavi fai-da-te.
Per scalzare il suo storico concorrente – l’Ovomaltina era meno diffuso – nella stagione 1985-1986, Sprint si presenta con un ridisegno della confezione, rinnovando il tappo e aggiungendo all’interno una simpatica sorpresa (generalmente conteneva oggetti inerenti a personaggi in voga in quel periodo: Asterix, i Puffi o Creamy; inoltre i cinque adesivi prismatici contenuti nel tappo servivano a completare il paginone centrale dell’album con le figurine Panini).
In realtà l’Ergo Sprint, era un prodotto nato negli anni settanta dalla Plasmon (la cui ultracentenaria tradizione comincia a Milano nel 1902 ad opera di Cesare Scotti) con l’intento di diversificare il proprio portafoglio prodotti e allargare il target anche ai ragazzi in crescita. Secondo la pubblicità aggiungere qualche cucchiaiata di quella polvere al gusto di cacao ad una bella tazza di latte, avrebbe garantito energia da vendere per tutta la giornata, lo “sprint” per un miglior rendimento in tutte le attività fisiche e intellettuali.
Lo Sprint faceva parte della linea Ergo che comprendeva: l’Ergospalma (crema concorrente della Nutella), l’Ergo Sprint al sapore di cacao, l’Ergo Cappuccio che aveva il caratteristico tappo rosso, al gusto di cappuccino (prematuramente scomparso e sostituito con il gusto malto e orzo) e l’Ergo Biscotto. Sul finire degli anni ottanta, lo Sprint scomparve dagli scaffali dei supermercati: le dure leggi di mercato avevano decretato il vincitore. Il barattolone arancione con tappo blu, protagonista delle colazioni spariva per sempre per finire nel baule dei ricordi.
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